La Dieta Mima Digiuno e le opportunità in oncologia.
Per dieta mima digiuno si intende qualunque piano alimentare, della durata di 3-7 giorni, basato sul consumo di una quantità limitata di calorie (massimo 1000 kcal) da ripetere a cicli.

Questo tipo di alimentazione prevede di assumere soprattutto grassi di origine vegetale, pochi carboidrati e pochissime proteine. Lo scopo è quello di riprodurre gli effetti benefici del digiuno sul metabolismo e sul sistema immunitario garantendo una quantità appena sufficiente di nutrienti e abbondante di micronutrienti (minerali e vitamine) spesso carenti nell’alimentazione quotidiana.
E’ noto che cambiare alimentazione può indurre profonde conseguenze sul metabolismo delle cellule. Tra queste vi sono l’alterazione dei livelli di glucosio nel microambiente tumorale, di insulina (in relazione all’apporto ridotto di glucosio e proteine) e anche di altri fattori di crescita (IGF1) che promuovono la riproduzione cellulare.
Il glucosio è uno zucchero fondamentale nel nostro organismo in quanto è la prima fonte di energia delle cellule ma può anche *mediare la crescita di cellule neoplastiche che risultano particolarmente sensibili alla sua disponibilità, il loro sviluppo infatti, dipende molto dalla disponibilità di glucosio.
*La dieta mima-digiuno può mettere in crisi questo meccanismo e potrebbe essere uno strumento efficace per la cura dei tumori, in combinazione ai trattamenti di riferimento.
Il primo schema di dieta mima-digiuno pensato per pazienti oncologici è stato sviluppato nel 2016 dai gruppi di ricerca di Claudio Vernieri e Filippo de Braud.
Oggi sono in corso studi approfonditi e trials clinici per verificare quanto realmente la dieta mima-digiuno possa favorire la guarigione dei malati oncologici.
*In attesa delle conferme, in oncologia, questa dieta resta un approccio assolutamente sperimentale, che non può ancora essere prescritta ad un malato oncologico al di fuori degli studi clinici.
Nell’individuo sano è applicabile a cicli programmati sotto controllo sanitario (medico o biologo nutrizionista) per ricalibrare il metabolismo.
Rimane sempre valido il consiglio, soprattutto in un ottica di prevenzione, seguire una dieta varia ed equilibrata con un limitato apporto di carne e derivati animali, mantenendo, al contempo, livelli di zucchero nel sangue bassi attraverso il consumo di carboidrati complessi (preferendo quelli integrali) e promuovendo l’attività fisica.
*Tratto dalla della rivista di divulgazione scientifica dell’ AIRC fondamentale, numero 4 -ottobre 2025. Terapie sperimentali: Dieta mima-digiuno. A cura di Camilla Fiz.







