Disbiosi intestinale

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Il microbiota intestinale umano è costituito da vari microrganismi (batteri, miceti e protozoi) che in condizioni fisiologiche sono in eubiosi, cioè in perfetto equilibrio qualitativo e quantitativo tra loro. L’alterazione di questo equilibrio prende il nome di disbiosi e crea una situazione in cui i batteri simbionti presenti nel nostro intestino (quelli che ci aiutano anche a digerire alcuni alimenti) vengono sopraffatti da quelli patogeni che introduciamo ogni giorno anche mediante l’alimentazione.

L’equilibrio del microbiota

Il nostro organismo cerca, per quanto possibile, di mantenere lo stato di eubiosi del microbiota intestinale in modo che ogni ceppo abbia la giusta allocazione e il giusto peso all’interno dell’insieme generale. Ciò è reso possibile da un’alimentazione corretta, tuttavia, esistono diversi eventi nel corso della vita come ad esempio una terapia antibiotica massiva, uno stress psicofisico, una gastroenterite virale o una tossinfezione che, in base alla stabilità più o meno forte del microbiota, saranno in grado di alterare l’equilibrio e causare uno stato di disbiosi. Quando si presenta questa manifestazione compaiono sintomi quali gonfiori, dolori addominali, alterazioni dell’alvo, meteorismo e colite. A seconda del tipo di batteri presenti e della dieta seguita, la disbiosi potrà essere di tipo putrefattivo se localizzata a livello dell’intestino crasso o fermentativo se localizzata a livello dell’intestino tenue.

Cosa può fare la dieta?

La dieta è il più potente modulatore del microbiota intestinale. Non è un caso che quest’ultimo cambi anche in soli cinque giorni in base all’alimentazione.  Il fondamentale ruolo della dieta è, in particolare, quello di prevenire la disbiosi: costruire un buon microbiota giorno per giorno con una dieta corretta.
Tuttavia, in caso di disbiosi grave,  è difficile ripristinare uno stato di eubiosi mediante la sola dieta, per questo motivo può essere opportuno intervenire anche attraverso l’uso di integratori alimentari.

Ma perchè è così importante avere i batteri giusti?

I batteri intestinali (microbiota enterico) sono in grado di modulare diversi processi fisiologici propri dell’apparato gastroenterico quali la motilità, la secrezione di fluidi, l’assorbimento di nutrienti ed il flusso ematico. Sostenere e integrare il microbiota diventa di fondamentale importanza per il corretto assorbimento dei nutrienti ed il benessere intestinale e di tutto l’organismo. Studi recenti evidenziano la forte correlazione esistente tra disbiosi intestinale e disturbi gastrointestinali, tra i quali per esempio la sindrome dell’intestino irritabile, che avviene attraverso la capacità del microbiota di condizionare lo sviluppo del sistema nervoso enterico.

Il microbiota e lo stato di salute

Il microbiota ha un ruolo centrale nella regolazione del sistema infiammatorio e in caso di disbiosi cronica si creano le basi per la generazione di gravi malattie che apparentemente non hanno nessuna relazione con l’intestino come la sclerosi multipla, il parkinson o l’alzheimer. Per questi motivi può essere molto importante individuare la presenza di una disbiosi intestinale.

Test per la disbiosi

Una semplice analisi sulle urine consente di individuare la presenza della disbiosi e il livello a cui è giunta e anche di valutare il tratto intestinale interessato. Di conseguenza si può stilare una dieta adeguata e consigliare un’integrazione con probiotici dei ceppi utili a riportare l’equilibrio intestinale.
Dopo la cura si può ripetere l’analisi e valutare la normalizzazione del microbiota intestinale.

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